cosa facciamo

LA VISION DEI NOSTRI MASTER

Il razionale che sottende la vision dei Master è rappresentato dalla considerazione  che i Master costituiscono una tipologia di formazione di alta specializzazione e di alto profilo e che i corsisti che vi accedono sono professionisti che posseggono già un bagaglio esperienziale, un   knowhow che occorre conoscere per  pianificare la formazione, e che va valorizzato in quanto può rappresentare un contributo personale di disseminazione dei ‘saperi’ tra i professionisti. 

La vision, dunque, si sviluppa attorno alle seguenti macro aree trasversali: 

1. Sviluppo culturale dei discenti: LA RICERCA. 

Anche se i nostri Master hanno carattere essenzialmente professionalizzante, riteniamo fondamentale agire anche sulla ‘cultura professionale’ del discente. Lo strumento principale (tra altri) che utilizziamo a questo scopo è l’attività di ricerca. L’attività di ricerca consiste nell’elaborare in piccolo gruppo, partendo da un quesito di ricerca che abbia attinenza con la realtà lavorativa, un progetto/protocollo di ricerca, sottoporlo, se occorre, all’approvazione di un Comitato etico e poi procedere alla ricerca bibliografica, alla raccolta dei dati, all’elaborazione degli stessi ed alla stesura di un report finale che costituirà la tesi conclusiva del master. Tale attività di ricerca viene preceduta da una breve introduzione alla metodologia della ricerca a cui segue formazione sul campo, monitorata da tutor esperti di ricerca (per lo più PhD), affiancati, dove possibile, da esperti del settore che lavorano in clinica o sul campo. In diverse occasioni i lavori prodotti sono portati ai congressi di settore (ANIARTI, SICP; SIPeM..) e possono anche essere diffusi attraverso pubblicazioni scientifiche soprattutto sulla rivista ACTA BIOMEDICA for Health Professions. 

2. Orientamento del Master alla persona assistita e alla sua famiglia  e non al caso clinico 

Uno spazio importante, soprattutto nei Master clinici, viene dato alla persona assistita e alla sua famiglia come ‘unico nucleo’ di cura. Si approfondisce l’approccio all’accertamento avanzato dei bisogni della persona malata, considerata nella sua multidimensionalità: bio-fisiologica, psicologica, sociale, culturale e spirituale, utilizzando strumenti anche di tipo relazionale, quali l’agenda del paziente e la narrazione per raccogliere in modo approfondito le necessità personali del ‘nucleo di cura’. In questo senso si affronta anche la dimensione di Engagement, non solo della persona malata, ma anche della famiglia e del team curante. Utilizzando questi  e altri strumenti, la persona malata potrà realmente condividere con il team curante il proprio progetto di cura e di caring 

3. Orientamento allo sviluppo di competenze.  

Come già anticipato, i Master per professionisti che lavorano in sanità devono essere orientati a sviluppo di competenze che vengono agite sul campo. Il lavoro sulle competenze attese  per ogni singolo Master (e non solo su obiettivi di apprendimento)  è attività in progress che impegna tutto lo staff della formazione, ma anche i discenti. Il tirocinio rappresenta il campo privilegiato (ma non unico) di sviluppo delle competenze cliniche, relazionali, educative…. Il tirocinio diventa dunque un momento privilegiato di apprendimento e per questo viene svolto in sede accreditate e di comprovata qualità. I tirocini vengono programmati insieme tra discente e tutor, anche in relazione all’offerta formativa che le sedi convenzionate offrono. Alcuni tirocini sono organizzati anche all’estero, su richiesta dei corsisti. 

3.1. Abilità relazionali e di lavoro in team.   

In relazione a queste specifiche competenze, sono attivi, nei singoli Master, laboratori della comunicazione, tenuti in setting attrezzati e gestiti da professionisti esperti. Tali laboratori si attivano prevalentemente con role-playing su casi individuati dai discenti stessi, da loro reinterpretati e discussi, con supervisione tra pari e degli esperti. 

4. Inter-professionalità.  

Tutti i nostri Master sono aperti all’interprofessionalità  (ad eccezione di quello in Cure Palliative normato per legge) e sono rivolte alle professioni sanitarie, ma anche a professionisti che provengono da lauree in discipline umanistiche.  Tale scelta è motivata dal fatto che, professionisti che non si sono mai incontrati nei loro percorsi formativi e poi devono lavorare insieme, non sono preparati a questo. La scelta dell’interprofessionalità non è al momento una scelta che ha portato significativi risultati, poiché le aule sono ancora, in prevalenza, mono-professionali  (soprattutto infermieri). Tuttavia, con l’intento di andare in questa direzione, si sono create occasioni, all’interno del percorso formativo, di incontro con altre realtà formative e con altri professionisti in formazione. Un esempio di questa modalità di collaborazione è stato lo sviluppo  di una Consensus Conference in collaborazione tra gli allievi di più Master:  i discenti del Master in metodologie formative hanno preparato la metodologia, i partecipanti al Master in case-care management hanno rivestito il ruolo di ‘esperti’ del tema e gli allievi del  Master in cure palliative o partecipato alla giuria di consenso. 

5. Co-costruzione del curriculum.  

Le programmazioni didattiche dei nostri Master, per scelta, non sono mai predefinite, perché crediamo che ogni anno vi siano dei miglioramenti da fare, in base alla valutazione dell’anno precedente e perché pensiamo che i corsisti si debbano sentire protagonisti della loro formazione, anche suggerendo aree specifiche di interesse che possono essere inserite nella programmazione. Questa dimensione è  particolarmente sviluppata per il tirocinio: vengono offerte diverse opportunità, ma il corsista può suggerire e scegliere, anche in relazione alle competenze già maturate, sedi che possono anche non essere previste nel piano didattico standard. 

6. Personalizzazione del percorso formativo.  

Siamo convinti, e la nostra esperienza  lo conferma di anno in anno, che ogni gruppo di studenti di Master è diverso dagli altri e da quelli degli anni precedenti. Per questo, insieme alla co-costruzione del curriculum, utilizziamo anche altri strumenti che ci possono aiutare a costruire un profilo di aula utilissimo anche ai docenti che interverranno nel percorso formativo. Gli strumenti che maggiormente utilizziamo sono costituiti da una analisi di fabbisogno formativo, che viene effettuata nella prima giornata del Master; questa diviene molto utile per ricalibrare l’articolazione del percorso formativo. Per la ricerca, poi, proprio perché sappiamo che c’è ormai molta eterogeneità di preparazione, predisponiamo un test di ingresso, non valutativo, ma che ci permette di tarare l’intervento sulla ricerca. Altro strumento molto importante che utilizziamo è l’autobiografia che richiede al corsista di effettuare una scrittura riflessiva della esperienza che sta vivendo. L’autobiografia viene richiesta all’inizio del >Master, in itinere ed alla conclusione e può fornire anche importanti elementi di valutazione del Master. 

7. Utilizzo di piattaforma online. 

La tecnologia informatica è ormai  alla portata di tutti, gli smartfone, i tablet ed i pc  sono accessori d’uso quotidiano e la didattica non ha potuto esimersi dal prendere in considerazione i vantaggi apportati dal loro utilizzo. La programmazione didattica dei nostri Master non fa eccezione.  Una piattaforma informatica costruita ad hoc viene messa a disposizione degli allievi e dei tutor di tutti i nostri Master ed un professionista specializzato che fa parte dello staff istruisce i discenti al suo utilizzo . Tramite la piattaforma è possibile la comunicazione tra staff e discenti, la collaborazione a distanza tra tutor ed allievo e, soprattutto la comunicazione tra studenti. Particolarmente utile è risultato l’utilizzo della piattaforma online per lo svolgimento dei progetti di ricerca in collaborazione tra gruppi di allievi che spesso vivono in regioni diverse, ma possono creare un ambiente virtuale per il lavoro in comune.